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Alice Fraternali Giovane

Testimoni

Pesaro, 13 dicembre 2003 - 24 agosto 2023

Alice, nasce a Pesaro, il 13 dicembre 2003. Ben presto emerge in lei un carattere determinato e dolce, giovale, sensibile, attento e premuroso verso gli altri. Crescendo frequenta il liceo linguistico “Mamiani” di Pesaro dove si diploma. Quindi prosegue gli studi iscrivendosi alla facoltà di infermieristica dove per sole due settimane non riesce a completare il primo anno, a motivo della manifestazione della malattia che la porterà alla morte: un melanoma maligno aggressivo e galoppante. volveva essere un dono per gli altri, soprattutto per chi soffre. Un sentimento, questo, che l’aveva guidata in tutte le sue scelte, a cominciare dall’impegno in parrocchia. Il 24 agosto 2023, a soli 19 anni, Alice chiude gli occhi su questa terra per aprirli in Cielo, al cospetto di Colui che ha cercato di servire con grande amore, generosità ed eroismo nel prossimo.



Nascita e giovinezza
Alice, viene alla luce il 13 dicembre 2003 a Pesaro ed è accolta con gioia da mamma Natascia, papà Claudio e la sorella Emma di 15 anni.
Ben presto emerge in lei un carattere determinato e dolce, giovale, sensibile, attento e premuroso verso gli altri. Spicca in lei un grande senso di responsabilità e di fedeltà agli impegni assunti, che cerca di portare a compimento con grande dedizione, a costo di qualsiasi sacrificio.
Crescendo frequenta il liceo linguistico “Mamiani” di Pesaro dove si diploma. Quindi prosegue gli studi iscrivendosi alla facoltà di infermieristica dove per sole due settimane non riesce a completare il primo anno.

Malattia
Fu spinta ad intraprendere questi studi proprio in seguito alla scoperta della propria malattia: un melanoma maligno che, come è risaputo, è un tumore piuttosto aggressivo e galoppante.
I genitori raccontano che: “Nella sorte avversa si è sentita amata da medici, infermieri, personale sanitario: per questo Alice voleva restituire tanto quanto le era stato dato, e anche più”.
Si era fatta tatuare sul braccio una frase che sintetizza il desiderio più profondo che ha animato la sua breve esistenza: “It’s a beautiful day to save lives”, “Oggi è un giorno bellissimo per salvare una vita”.

Dedizione al prossimo
Alice voleva essere un dono per gli altri, soprattutto per chi soffre. Un sentimento, questo, che l’aveva guidata in tutte le sue scelte, a cominciare dall’impegno in parrocchia.
La giovane infatti era anche animatrice all’oratorio di Borgo Santa Maria e non si tirava mai indietro nell’aiutare il prossimo, lasciandosi coinvolgere anche in esperienze ecumeniche giovanili a livello europeo.

Vocazione
Essere infermiera era la sua vocazione: per questo pur di progredire negli studi e mettere la sua vita a servizio dei malati, ha continuato a vivere da sola ad Ancona e svolgere il tirocinio in ospedale anche quando il tumore era ormai così avanzato, da causarle grandi difficoltà anche a nutrirsi.
“Mai mollare”, era il suo motto e lei ha tenuto duro fino alla fine, spendendosi sempre per gli altri.
Quando la mamma va a prenderla, Alice non si regge quasi più in piedi, eppure si sforza di continuare a servire gli altri in ospedale come se nulla fosse e non informa neppure i professori del suo stato.

Morte
Il 24 agosto 2023, a soli 19 anni, Alice chiude gli occhi su questa terra per aprirli in Cielo, al cospetto di Colui che ha cercato di servire con grande amore, generosità ed eroismo nel prossimo.

Laurea alla memoria
Il 23 novembre 2023, l’Università Politecnica delle Marche di Ancona ha voluto conferire ad Alice una “laurea alla memoria” in Infermieristica.
Durante la cerimonia di assegnazione della laurea, che si è svolta alla presenza di familiari ed amici di Alice, il preside della Facoltà di medicina e chirurgia dell’ateneo dorico, Mauro Silvestrini, ha consegnato la pergamena alla famiglia, accompagnando il gesto con queste parole:
“Un titolo che va alle persone eccezionali e che non ricordo sia mai stato assegnato qui”.
“Alice – dice ancora Silvestrini – ci ha regalato qualità insostituibili lasciando in tutti gli operatori la memoria di una persona straordinaria. Perciò ora vogliamo che viva per sempre in questa facoltà e che ci aiuti a ricordare quanto sia importante l’aspetto umano e la forza di volontà”.
“Quando ci hanno informati che le sarebbe stata assegnata la laurea alla memoria – commenta mamma Natascia – sono scoppiata a piangere dalla gioia perché sapevo quanto Alice ci tenesse: voleva salvare vite nonostante la sua si stesse spegnendo”.
Interiormente attratta dalla Pasqua di morte e risurrezione di Gesù, Alice attingeva forza in essa, esercitandosi, sull’esempio di Cristo, a non chiudersi egoisticamente nel proprio dolore, ma a trasformare la croce del suo male in opportunità per un amore più grande.
Da questo scaturiva l’attenzione a non fare pesare sugli altri la propria sofferenza, ma a distribuire comunque sorrisi e ad incoraggiare e sostenere chi era nella prova.


Autore:
Sr. Cristiana Scandura osc

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Aggiunto/modificato il 2024-04-19

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