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San Siagrio di Nizza Vescovo

23 maggio

† 787

Nella cronotassi della diocesi di Nizza, l’ultimo vescovo che lo precede e che conosciamo è Abramo, menzionato nel 614. Ma, tra Abramo e Siagrio non sappiamo quali altri vescovi, governarono la diocesi. Dopo di lui, invece è menzionato nel 788, un certo Giovanni. Resse la diocesi, per dieci anni, dal 777 al 787. La tradizione ci tramanda che fondò un monastero presso il sepolcro di San Ponzio.Nel testo di Jacqueline Bouette de Blémur, del 1727, “Anno benedettino, ovvero Vite de’ Santi dell’ordine di San benedetto” lo si indica come nobile di nascita. Nipote di Carlo Magno, si fregiava del titolo di conte di Briè. Seguì Carlo Magno nelle sue battaglie. E seguendo l’imperatore in Provenza, a Comez, il giovane Siagrio entrò in chiesa dove erano custodite le reliquie di San Ponzio martire. In quel momento senti il desiderio di lasciare il mondo. Decise di farsi religioso e di fondare un monastero. La conversione di Siagrio edificò tutta la corte.  Dopo alcuni anni, dal monastero venne “cavato” per diventare vescovo di Nizza. Sempre nel testo settecentesco si dice che il vescovo aveva il dono dei miracoli. Scacciava i demoni dagli ossessi e guariva gli infermi che ricorrevano alla sua carità.  Inoltre in quel testo si riporta, che alla presenza del suo Popolo, risuscitò un fanciullo morto per una caduta.

Martirologio Romano: A Nizza in Provenza, in Francia, san Siagrio, vescovo, che costrú un monastero presso il sepolcro di san Ponzio.


Nonostante la scarsità di fonti storiche, si presume che San Siagrio (o Syagrius) sia nato in un'aristocratica famiglia provenzale nell'VIII secolo. La tradizione lo vuole nipote di Carlo Magno, imperatore del Sacro Romano Impero, e conte di Briè. La sua giovinezza fu trascorsa al fianco del potente sovrano, accompagnandolo nelle sue campagne militari.
Tuttavia, un evento inaspettato segnò una svolta decisiva nella sua vita. Durante una sosta a Comez, in Provenza, Siagrio si recò in una chiesa che custodiva le reliquie di San Ponzio, martire cristiano. Profondamente toccato dalla sacralità del luogo e dalla figura del santo, Siagrio maturò la decisione di abbandonare la vita mondana per dedicarsi interamente alla fede.
Rinunciando al titolo e ai privilegi nobiliari, Siagrio abbracciò la vita monastica, fondando un monastero presso il sepolcro di San Ponzio. La sua conversione ebbe un impatto profondo sulla corte di Carlo Magno, suscitando ammirazione e rispetto.
Dopo alcuni anni di dedizione alla preghiera e alla vita ascetica, Siagrio fu richiamato alla vita pubblica per assumere il ruolo di vescovo di Nizza. Guidò la diocesi dal 777 al 787, distinguendosi per la sua umiltà, la sua dedizione ai fedeli e la sua instancabile opera pastorale.
San Siagrio era rinomato per le sue virtù esemplari, tra cui spiccava l'umiltà. Si narra che fosse solito celebrare le messe indossando abiti semplici, mescolandosi tra i fedeli senza alcuna distinzione di classe sociale. La sua fama di santità era alimentata anche dai miracoli che gli venivano attribuiti: scacciava i demoni dagli ossessi, guariva gli infermi e, secondo alcune testimonianze, risuscitò persino un fanciullo morto.
Nonostante la sua santità e le sue opere benefiche, il culto di San Siagrio non ebbe una diffusione capillare. In Italia, l'unica chiesa a lui dedicata si trova nei pressi di Buggio, in provincia di Imperia. La tradizione, seppur priva di fondamenti storici, narra che il santo si recò lì per impartire alcune cresime.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-04-24

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