La vita di San Vittorino è strettamente legata a quella del fratello San Severino. Come lui, infatti, per essere perfetto seguì l'invito di Cristo e vendette tutto ciò che possedeva per distribuire il ricavato ai poveri. Per darsi completamente a Dio ed isolarsi maggiormente dal mondo, lasciò dopo qualche anno il fratello e si rifugiò alle grotte di Sant'Eustachio, dove poi sorgerà un eremo benedettino, quindi sui monti di Pioraco (MC). Vittima di forti tentazioni, si impose una dura e dolorosa penitenza: fece penzolare il suo corpo ad un albero con le mani strette fra due rami finché il fratello non andò a liberarlo. Quando morì, nel 538, gli abitanti di Pioraco raccolsero con grande venerazione le sue spoglie, gli dedicarono la loro chiesa e lo elessero a patrono della loro città. La sua immagine che fregiava lo stemma di quel comune, nel 1878 venne sostituita da un gambero rampante. La sua festa cade l'8 giugno.
Autore: Elisabetta Nardi
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