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Beata Ida di Lovanio Monaca a Val-des-Roses

13 aprile

XIII sec.

Vissuta nel XIII secolo, era figlia di un ricco mercante di vini che viveva nella operosa e dotta città di Lovanio e che, preoccupato solo di ammassare ricchezze e di assaporare i beni terreni, si contrariò molto quando la figlia, a diciott’anni, gli disse che intendeva farsi monaca: non le diede il consenso e la fece soffrire molto. Ida, già nota per la sua condotta di vita e i fenomeni mistici che si raccontavano nei suoi riguardi, alla fine riuscì a convincere il duro genitore. Entrò nell’abbazia cistercense di Val-de-Roses presso Malines, si dedicò alla preghiera, alla contemplazione e ai lavori manuali, tra i quali prediligeva la trascrizione dei libri; ma non rifiutava mai le incombenze più umili, sempre disponibile al servizio delle consorelle. I fenomeni mistici continuarono, con ripetute estasi e le furono attribuiti diversi prodigi e numerose conversioni. Morì il 13 aprile di un anno intorno al 1290.

Martirologio Romano: Nel monastero cistercense di Roosendaal nel Brabante, nell’odierna Olanda, beata Ida, vergine, che pat́ molto da parte del padre prima di entrare nella vita monastica e con l’austerità di vita imiṭ nel suo corpo la passione di Cristo.


La figura di Ida di Lovanio, mistica vissuta nel XIII secolo, emerge dalle nebbie del Medioevo grazie a diverse fonti agiografiche, che ne tratteggiano un profilo di singolare spiritualità. Nata nella fiorente città di Lovanio, all'epoca centro di cultura e commercio, Ida si contraddistinse fin dalla giovane età per la sua condotta esemplare e per i fenomeni mistici che la circondavano.

Contesto storico e familiare
Lovanio, nel XIII secolo, era una città in piena crescita economica e culturale. Figlia di un ricco mercante di vini, Ida si trovò a vivere in un ambiente agiato, ma non incline alla spiritualità. Il padre, uomo pragmatico e dedito all'accumulo di ricchezze, si oppose fermamente alla decisione della figlia di prendere i voti monacali all'età di diciotto anni.

La vocazione monastica e le sofferenze
Nonostante le resistenze paterne, Ida perseverò nella sua vocazione, mostrando una tenacia e una fede incrollabili. La sua condotta di vita, già improntata a rigore e devozione, e i fenomeni mistici che si narravano a suo riguardo, alimentarono la sua fama di santità. Le sofferenze patite a causa dell'opposizione paterna non fecero altro che rafforzare la sua determinazione.

L'ingresso in convento e la vita monastica

Dopo aver finalmente ottenuto il consenso del padre, Ida entrò nell'abbazia cistercense di Val-de-Roses presso Malines. Qui si dedicò con fervore alla preghiera, alla contemplazione e ai lavori manuali, tra i quali prediligeva la trascrizione dei libri. Non si sottraeva mai neppure alle incombenze più umili, sempre pronta ad aiutare le consorelle.

I fenomeni mistici e la fama di santità

I fenomeni mistici che l'avevano accompagnata fin dalla giovinezza continuarono anche in convento. Ida sperimentò ripetute estasi e le furono attribuiti diversi prodigi e numerose conversioni. La sua fama di santità si diffuse rapidamente, attirando l'ammirazione e la devozione dei fedeli.

Morte e culto
Ida di Lovanio morì il 13 aprile di un anno imprecisato intorno al 1290. La sua memoria è stata tramandata dalla Chiesa cattolica, che la venera come beata.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-03-07

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