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Santa Febronia Martire in Persia

25 giugno



Il Martirologio Romano commemora il 25 giugno a Sibapoli (ossia Nisibi) il martirio di Febronia al tempo dell'imperatore Diocleziano e del prefetto Lisimaco. Dopo i lunghi tormenti che le furono inflitti a causa della sua ostinazione nell'attaccamento alla fede, ella sarebbe stata decapitata.

L'origine della notizia del Martirologio Romano va ricercata nei sinassari bizantini, i quali, infatti, dedicano ad Febronia, nello stesso giorno, una lunga notizia secondo cui costei era monaca e, nonostante i pericoli della persecuzione, aveva rifiutato di seguire le sue compagne nella fuga. La notizia dei sinassari bizantini è a sua volta un sunto di una passio greca che il Papebroch ha pubblicato con una traduzione latina; esiste anche di Febronia una passio siriaca pubblicata da P. Bedjan in base a due mss. del British Muscum, uno dei quali risale al sec. VII.

Già il Tillemont (V, pp. 178-79, 654) aveva negato ogni autenticità alla passio greca, sebbene essa si presenti come scritta da Artemide, una monaca testimone degli avvenimenti narrati; altrettanto si deve dire di quella siriaca da cui la greca dipende, come ha provato recentemente J. Simon.

Non si nota alcuna traccia di culto verso s. Febronia prima del sec. VII, quando il suo nome appare nei Miracula Artemii (BHG, 1, p. 65, n. 173) condividendo con questo santo il ruolo di taumaturga. Va notato che in questo testo è fatta menzione dell'imperatore Eraclio che aveva, appunto, una figlia di nome Febronia: ci si è quindi chiesti se questo fatto non debba porsi in relazione con l'improvviso culto reso alla supposta martire. L'ipotesi è ammissibile per ciò che riguarda la diffusione della popolarità di Febronia nell'impero bizantino, ma difficilmente spiega la sua origine nel confini estremi dell'impero, in ambiente nestoriano, dove J. Simon pone la nascita della leggenda. Corredando di diversi esempi la sua affermazione, TI sapiente agiografo conclude così il suo studio: «Per reazione contro il monofisismo, gli agiografi nestoriani della regione di Nisibi cercarono di mantenere vive le tradizioni dell'epoca anteriore alla rottura con Bisanzio e all'occorrenza non si esimevano dall'inventarne. Scritta in siriaco per la gloria dell'ellenismo, la passio di Febronia mira a mostrare agli abitanti di Nisibi che il passato della loro città si ricollega alla Chiesa greca. Come Edessa, divenuta la città santa dei monofisiti, Nisibi doveva possedere dei martiri anteriori alla persecuzione di Sapore. F. è una di queste figure create sul modello delle figure epiche dell'agiografia bizantina» (J. Simon, op. cit., p. 76).

Resterebbe tuttavia da spiegare un punto: il trasferimento, cioè, del culto di Febronia dal suo ambiente di origine (nestoriano), alla chiesa monofisita. Dei martirologi siriaci pubblicati da Nau, quattro almeno fanno menzione del martirio di Febronia al 25 hazirán (= 25 giugno) né la sua menzione manca nel Martirologio di Rabbán Slibà.

Una chiesa di Trani (Puglia) ha preteso, ad un certo punto, di possedere il corpo di Febronia e numerose chiese e monasteri d'Italia e di Francia le tributano un culto particolare.


Autore:
Joseph-Marie Sauget


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2005-07-11

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