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Sant' Onorato di Fondi Abate

16 gennaio

Sec. VI

Fu protagonista del monachesimo pre-benedettino. Nativo del  Sannio (l’odierno territorio beneventano) venne a Fondi  (LT) dove riunì intorno a sé, nella valle dei Martiri, altri monaci desiderosi di vivere una vita ispirata ai consigli del Vangelo. Formò una comunità monastica dedita alla preghiera, al lavoro, allo studio. al recupero e alla custodia del patrimonio culturale greco - latino. Fondò il monastero di S. Magno e si dedicò alla bonifica del territorio, alla promozione sociale, favorendo l’agricoltura, l’artigianato, le arti, gli studi. Come Abate, dovette interessarsi anche della comunità cittadina data la latitanza delle autorità municipali. Di fatto fu la guida civica dei fondani, altre ad essere la guida spirituale e   morale della popolazione del comprensorio. Fu impegnato nel restaurare la pace tra le famiglie, la pace tra le opposte fazioni gotiche e bizantine, e nell’aiutare i bisognosi. Si distinse per la sua fede profonda, per il suo spirito di carità, per il suo rigore ascetico e per lo zelo pastorale nel difendere e propagandare il cristianesimo.



L'unica fonte di notizie circa questo santo sono i Dialoghi di Gregorio Magno.
Figlio di un fittavolo del senatore Venanzio, Onorato nacque in un paesello sui monti del Sannio e, fin dalla più tenera età, si distinse, in vista dei beni celesti, per il distacco dai beni terreni. L'astinenza  dalle carni fu la sua mortificazione ordinaria. Un giorno i genitori imbandirono un lauto banchetto; rifiutandosi Onorato di mangiare carne per non recedere dal suo proposito di astinenza, i genitori presero a deriderlo, obiettando l'impossibilità di procurargli del pesce su quei monti. Il Signore però volle premiare la virtù del suo servo fedele, facendo sí che dalla fonte da cui un servitore era andato ad attingere acqua per il banchetto, uscisse un grosso pesce sufficiente a nutrire Onorato per un giorno alla vista di tale prodigio i genitori cessarono di deriderlo.
Crescendo la fama delle sue virtù, il padrone gli diede la libertà ed egli, abbandonati i genitori, raggiunse Fondi e costruì un monastero, raccogliendo sotto il suo governo fino a duecento monaci. Secondo il Moricca il trasferimento di Onorato a Fondi dovette avvenire verso la metà del sec. V.
Del lungo periodo del governo del santo a Fondi, Gregorio non ricorda che un prodigio, l'arresto di un enorme macigno, con un semplice segno di croce e con l'invocazione del nome di Cristo. Senza il suo prodigioso intervento, il monastero sarebbe stato distrutto ed i confratelli sarebbero tutti periti.
Il macigno si ammira tuttora sospeso, senza sostegno, sicché pare sia sempre per precipitare in fondo alla valle.
L'anno della morte di Onorato è ignoto; il Mabillon la mette al 522, altri al 530 o 550. II Moricca, dice «non molto dopo il principio del sec. VI». Da Gregorio sappiamo che Libertino, secondo successore di Onorato, risuscitò un fanciullo, ponendogli sul petto una scarpa del santo abate che portava sempre con sé come reliquia. Il monastero, verso la fine del sec. VI, adottò la regola benedettina. Abbandonato, verso la metà del sec. IX, forse a causa delle invasioni dei Saraceni, fu ripristinato al principio del sec. X.
Secondo l'antica Legenda in gotico, che si conserva nell'archivio della chiesa ex-cattedrale di S. Pietro in Fondi, il corpo di Onorato, con quelli di s. Paterno e di s. Libertino, rimase sepolto per molto tempo nel monastero da lui edificato.
Nel 1215, secondo la testimonianza degli storici locali, sviluppatasi una pestilenza, i corpi di quei tre santi furono trasportati nella cattedrale di Fondi ed il morbo cessò.
Di Onorato, a quanto ancora assicurano gli storici locali, si conserva a Fondi solo il capo, rinchiuso nella testa del busto in argento del santo, essendo stato trasportato il corpo a Montecassino.
Onorato è patrono principale di Fondi, dove la sua festa si celebra solennemente il 10 ottobre con grande concorso di cittadini dei vicini comuni, richiamati anche dalla fiera di bestiame che si svolge nell'occasione. Nel Martirologio Romano è iscritto al 16 gennaio; in alcuni monasteri benedettini è festeggiato il 30 aprile, in Francia e nei Paesi Bassi il 17 dicembre.


PREGHIERA
O Dio,
che hai chiamato Sant’Onorato a illuminare la comunità cristiana
con la parola e a formarla con la testimonianza della vita,
fa che custodiamo la fede che ci ha insegnato
e seguiamo la via che Egli ha tracciato con l’esempio.
Amen.


Autore:
Innocenzo Parisella


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2010-04-14

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